Itinerario quaresimale, le parole del vescovo Luciano

Itinerario quaresimale

Carissimi fratelli e sorelle,  il nostro itinerario quaresimale ci guida a riscoprire l’immenso amore del Padre per ciascuno di noi e con questo ci invita ancora una volta a tornare a fidarci di lui e del suo progetto di salvezza. La grazia del Battesimo, che ci ha fatti suoi figli adottivi nella Pasqua del Figlio Gesù, è la sorgente e il fondamento di una vita nuova, illuminata dal Vangelo e condivisa
nella comunità dei credenti, di cui siamo responsabili. Il mondo ha un enorme bisogno di vedere e sperimentare i frutti dell’amore di Dio e lo Spirito Santo rende possibile questo anche attraverso la nostra pur povera testimonianza. Solo un popolo di donne e uomini rinnovati dalla Parola e sospinti dallo Spirito potranno
dare carne ad ogni progetto di rinnovamento ecclesiale. La Chiesa respira attraverso la fede dei suoi figli e parla al mondo per mezzo delle loro azioni. In questo tempo di profonda riflessione
sinodale per dare nuovo vigore alla missione evangelizzatrice i nostri cuori sono chiamati a diventare dei laboratori specializzati nel pensare, creare e mettere a punto formule innovative di
annuncio e di condivisione del tesoro di grazia che è l’amore misericordioso di Dio Padre in Cristo Gesù suo Figlio. Questa è la medicina di cui tutto il mondo ha bisogno per evitare di soccombere alla pandemia di individualismo e di indifferenza, di solitudine e di disperazione, di odio e di violenza che sta incendiando l’umanità.

Incontrarsi per pregare e progettare

I prossimi giorni potranno essere un’occasione di preghiera profonda, di tempo dedicato alla meditazione delle Sacre Scritture, di gesti di amore gratuito. Tempo condiviso di ascolto e di
preghiera con i fratelli e le sorelle delle nostre comunità. Le occasioni e le proposte non mancano. I nostri cuori hanno bisogno di nutrimento buono, che ci faccia crescere nella corresponsabilità per la costruzione del regno di Dio. La storia non sa che farsene di cristiani (e di comunità ecclesiali) stanchi e rassegnati, passivi e invisibili, comodamente seduti sulle abitudini e indifferenti alla realtà in cui siamo immersi. Ma sappiamo bene che solo lo Spirito di Gesù risorto può svegliarci e rianimarci da questo torpore indolente. Ecco perché abbiamo ancora bisogno del cammino della quaresima e della riscoperta della novità assoluta della Pasqua. Mi auguro che questi giorni di Diocesi di Città di Castello deserto spirituale, confortati dalla presenza amorevole di Dio, ci aiutino a ritrovare la gioia di essere discepoli del Vangelo e la gratitudine per essere parte di un così grande progetto di salvezza. Sarebbe un frutto molto bello se nelle nostre comunità, nei gruppi e nei movimenti, nelle comunità religiose e nelle piccole fraternità, nelle famiglie e tra le sorelle e i fratelli di fede, nascesse in questi giorni il desiderio di incontrarsi per pensare e progettare piccoli passi e scelte concrete ispirate al Vangelo.

Visita ad Limina per incontrare il Santo Padre

La prossima primavera troverebbe il terreno del giardino del Signore già pronto a germogliare e a riempire le nostre giornate di colori nuovi e nuovi profumi. In questo mese di marzo, da lunedì 18 a venerdì 22, i Vescovi delle Diocesi umbre vivranno insieme il pellegrinaggio della Visita ad Limina per incontrare il Santo Padre Francesco e i suoi più stretti collaboratori come è consuetudine ogni cinque anni. È l’occasione per tornare a raccogliere di nuovo il testimone della fede di Pietro e di Paolo così da rinnovare nella fedeltà il nostro servizio alla Chiesa di Gesù Cristo. Porteremo con noi il racconto della vita e della fede delle nostre Diocesi per condividerlo con il Vescovo di Roma, successore di Pietro, che presiede nella carità tutte le Chiese del mondo. Personalmente porterò al cuore della cristianità la bellezza e la fatica delle nostre due Diocesi sorelle di Gubbio e di Città di Castello, per rendere grazie a Dio dei tanti suoi doni di cui siamo ricchi, per invocare su di noi tutti la luce e la forza del suo Santo Spirito in vista delle scelte e dei passi che ci attendono, e infine per chiedere ancora l’unguento della sua misericordia per guarire le ferite dovute alla nostra debolezza e sanare le brutture derivanti dal nostro peccato. Vi invito ad accompagnarci con la vicinanza dell’affetto e la forza della preghiera, perché in quei giorni sappiamo davvero rendere presente al Papa il volto bello della porzione del popolo di Dio che ci è stata affidata. Da lì non mancherà la mia preghiera per voi e per le vostre famiglie!

don Luciano, vescovo