Cari figli, sorelle e fratelli,

con il tempo di Avvento, insieme a tutta la comunità dei figli di Dio, riprendiamo il cammino della salvezza. Mentre la vita e la storia degli uomini scorrevano drammaticamente, ferite e
smarrite dalla menzognera azione del male, sotto gli occhi di chi nella libertà l’aveva creata, la Parola di Dio scese nei solchi della terra per fecondare un mondo nuovo. Oltre ogni attesa, e più di
ogni speranza, l’amore misericordioso del Padre si mise in cerca dei suoi figli perduti per ricondurli sani e salvi a casa. Così l’Avvento celebra la prima venuta del Verbo per compiere il sacrificio della sua vita in riscatto per tutti, e contemporaneamente annuncia profeticamente il ritorno ultimo del Cristo risorto, Re dell’universo, che viene a prenderci per inaugurare definitivamente
il suo regno di amore, di giustizia e di pace. La liturgia di questi giorni ci guida a rinnovare uno sguardo di gratitudine per quello che è accaduto e abbiamo alle spalle, la radice pasquale della nostra redenzione, ma ci invita anche ad alzare lo sguardo verso l’orizzonte del nostro destino, la piena comunione in Dio Trinità, per contemplare la meta della nostra esistenza. Nell’incarnazione e nella Pasqua è radicata la nostra Fede, nella vita eterna del Cielo la nostra Speranza, perché ogni giorno sia vissuto nella Carità.
In questo Natale ci sia particolarmente caro il presepe che compie 800 anni da quando san Francesco volle vedere con i suoi occhi la scena della natività del Signore Gesù e chiese di ricrearla nella grotta di Greccio con i suoi frati e la popolazione di quel piccolo borgo reatino. Le nostre case e le nostre famiglie sono debitrici di quella santa curiosità del poverello di Assisi che davanti alla mistica scena si inginocchiò in contemplazione per adorare la struggente tenerezza dell’amore divino che si faceva carne della nostra carne. Occasione grande questo anniversario per tornare a comporre il presepio nelle nostre case insieme ai nostri cari, per ritrovare la gioia e lo stupore di andarne a visitare esemplari artistici ed unici, costruiti da mani artigiane e da
cuori credenti, ma soprattutto per sostare in ascolto della storia che la scena sacra di Betlemme continua a raccontare al mondo intero. In quella notte, in quella greppia,ra quelle braccia morose, davanti ad un’umanità sorpresa, nasce per sempre Colui che è la Pace! E quell’incontro inatteso e misterioso tra la grandezza della natura divina e la fragile bellezza dell’umana natura è ancora oggi l’unica vera sorgente di ogni pace giusta e duratura. Ci aiutino, questo cammino di Avvento e la celebrazione del grande mistero del Natale di Gesù, a pensare la nostra vita terrena, vissuta nella fede, come un’esistenza incarnata. Profondamente immersa e coinvolta nella vicenda del mondo, pienamente dedicata alla condivisione di un destino di salvezza nella comunità, umilmente donata nel servizio dei fratelli più in attesa, gioiosamente aperta ad un traguardo di speranza. A tutti i discepoli di Gesù che vivono nelle Chiesa sorelle di Gubbio e Città di
Castello giunga il mio augurio paterno perché ogni uomo veda la salvezza di Dio. Andiamo insieme incontro al Signore che viene!
don Luciano, vescovo