Siate consapevoli di essere coinvolti in qualcosa di assai più grande di voi»

… questa citazione della scrittrice del Burkina Faso Sobonfu Somè rappresenta una verità fondamentale di ogni cristiano: essere coinvolti da Dio stesso, per qualcosa, che è suo e suo
soltanto, di assai più grande di ogni nostra capacità e merito. Ben esprime la ministerialità che si rende necessaria nella vita della Chiesa. «I ministeri costituiscono una grazia, ossia un dono che lo Spirito Santo concede per il bene della Chiesa; e comportano pure, per quanti li assumono, una grazia, non sacramentale, ma invocata e meritata dall’intercessione e dalla preghiera della Chiesa» (CEI, Evangelizzazione e ministeri, 1977 n. 62). I ministeri istituiti del Lettore e dell’Accolito, che Papa Francesco con la modifica del Can.230 §1 del CJC ha dato anche l’accesso al sesso femminile con lettera “Motu Proprio” del 10 Gennaio 2021 e quello del Catechista, istituito dal Papa Francesco con Lettera “Motu Proprio” “Antiquum Ministerium” del 10 Maggio 2021 sono prima di tutto doni dello Spirito Santo che necessitano di essere riconosciuti, carismi che successivamente devono essere esercitati in maniera stabile a favore della comunità per l’edificazione del Regno. Essendo doni, essi sono in primo luogo risposta ad una vocazione, che chiama alla donazione di sé, alla disponibilità radicale, ad essere e ad agire nella Chiesa secondo lo specifico di ogni ministero (cfr. CEI, I ministeri nella Chiesa, n. 4/d). Risposta ad una vocazione per il bene delle comunità in cui la fede si esprime e si rafforza per il bene di tutto il corpo di Cristo che è
la Chiesa. Per questo ogni risposta non è per un bene esclusivo o per una “esigenza” pastorale ma per una vera e propria chiamata alla corresponsabilità.
La Chiesa di Città di Castello, con una serie di incontri formativi che si sono svolti nei mesi di maggio e settembre, ha iniziato a riflettere sulla preziosità di una ministerialità condivisa e alla
presa di coscienza di questi particolari doni che verranno istituiti dal Vescovo S.E. Mons Luciano Paolucci Bedini nella Solennità di Cristo, Re dell’universo il 26 novembre alle ore
18:30 nella chiesa Cattedrale dei Santi Florido e Amanzio. Precedentemente, l’8 e il 15 novembre, gli ammessi ai ministeri laicali si incontreranno per un ulteriore approfondimento curato dall’ufficio Liturgico diocesano per comprendere maggiormente della bellezza di “rispondere” a qualcosa di assai più grande che la Chiesa confermerà attraverso il Rito di istituzione per far nascere in sé il desiderio: Ora si compie il disegno del Padre: fare di Cristo il cuore del mondo. (Lunedì della II settimana del Salterio del T. O. – 3^ Antifona ai Vespri).
Lo scopo ultimo e sublime della liturgia di cui la ministerialità è a servizio è quella di raggiungere la misura della pienezza di Cristo compiendo così “il disegno del Padre”; ma, come
ci ricorda la Lettera ai fedeli laici (2005) della CEI: «solo coniugando i nostri rispettivi e complementari compiti, di pastori, di religiosi e di laici, la Chiesa sarà in grado di “fare di Cristo il cuore del mondo”».