Convenzione tra Museo Diocesano di Città di Castello e Museo Civico di Sansepolcro

La Diocesi di Città di Castello e il Comune di Sansepolcro hanno rinnovato la convenzione, in sede di conferenza stampa mercoledì 22 febbraio scorso presso il Museo Diocesano di Città di Castello già attivata nel 2009, per riconoscere ai visitatori dei propri musei prezzi agevolati e servizi di promozione culturale integrata. La convenzione, dichiara Catia Cecchetti, assume una grande importanza in quanto sottolinea la continuità di dialogo tra strutture diverse per fisionomia istituzionale, ma assai vicine per proposta artistica e culturale. Il Museo Civico di Sansepolcro e il Museo Diocesano di Città di Castello rappresentano due delle più significative realtà museali dell’Italia centrale e insieme offrono la conoscenza di un territorio la cui storia culturale è molto più omogenea di quanto le vicende politiche che hanno portato all’attuale assetto amministrativo, potrebbero far pensare. Infatti Città di Castello e Sansepolcro fino al 1440 hanno fatto parte delle terre della Chiesa e risultano unite assieme in una comune storia ecclesiale fino al 1520 quando Papa Leone X eresse la Diocesi biturgense.
Intento della convenzione è quello di contribuire allo sviluppo e alla movimentazione del turismo nelle due città e nel territorio Alto-tiberino, ha precisato l’Assessore alle Politiche culturali Gabriele Marconcini, sviluppando itinerari diversificati come ad esempio quello medievale e rinascimentale ed iniziative culturali congiunte. Ubicate in regioni distinte dunque ma in centri raggiungibili facilmente e a soli 15 chilometri di distanza Sansepolcro e Città di Castello sono in grado di fornire al turista una offerta culturale espressione di civiltà artistiche di alto livello. Nei rispettivi musei esistono tracce della storia comune che meritano un viaggio in Alta Valle del Tevere: opere d’arte e anche tessuto architettonico risultano riconducibili ai maggiori centri culturali del tempo e alle loro temperie stilistico-culturali (Firenze, Roma, Rimini, Urbino). Esempi straordinari di arte pittorica ma anche di oreficeria e di scultura sono esposti in entrambi i musei: dalle opere di Piero della Francesca fino a quelle di artisti quali Raffaellino del Colle, Cristoforo Gherardi ma anche testimonianze di pittori di fama nazionale come Perugino, Pinturicchio, Rosso Fiorentino. Tra le opere di oreficeria i due musei espongono collezioni di altissimo livello, dal periodo Altomedievale fino al XIX secolo: a Città di Castello il Tesoro di Canoscio (sec. VI), il Paliotto (sec. XII), il Riccio di Pastorale (sec. XIV) e a Sansepolcro gli ornamenti del Volto Santo, la Croce pettorale abbaziale detta “encolpio”. Anche la scultura è ben rappresentata: fregi romanici a Sansepolcro, Madonna di Uselle (sec. XIV) e un Cristo crocifisso di Scuola di Giuliano da Sangallo (sec. XV) a Città di Castello. Raffinatissimi i paramenti liturgici esposti in entrambe le collezioni. La convenzione la cui modalità è molto agevole, consente al visitatore una riduzione sul prezzo del biglietto di ingresso. Acquistando il ticket in una delle due sedi museali è possibile usufruire della riduzione nell’altra struttura convenzionata semplicemente esibendo il biglietto che verrà datato e vidimato. La possibilità di usufruire della riduzione non ha un limite temporale. La promozione avverrà con materiale a stampa prodotto per l’occasione (cartoline e locandine) e anche sul web, siti internet e i social media che concorreranno a divulgare orari di apertura, prezzi, accessibilità, ecc. Nella convenzione sono previste iniziative culturali e didattiche congiunte in grado di valorizzare in modo integrato il patrimonio culturale di entrambe le strutture museali tramite iniziative mirate quali conferenze tematiche, giornate di studio, visite guidate ecc.
L’intento è di creare un proficuo collegamento a distanza, continuo e aggiornato tra i due musei tra i più interessanti del comprensorio dell’Alto Tevere Umbro-Toscano garantendo una positiva ricaduta in termini di presenze ed iniziative in rete nei territori di appartenenza.