Sulle orme dei nostri Santi Patroni – Pieve de’ Saddi – Festa di San Crescenziano 2017

La Pieve de’ Saddi, distante 12 Km circa da Pietralunga e 18 Km. Circa da Città di Castello, è un edificio a pianta rettangolare allungata, diviso in tre navate, separate da colonne massicce e squadrate; è coperto da un soffitto a capriate e arricchito da un’abside di forma semicircolare e dal portico o nartece.
I terremoti e le numerose modifiche passate e recenti, tra le quali spicca quella voluta da vescovo Giulio Vitelli nel 1520, ci consegnano il complesso della Pieve de’ Saddi nella sua consistenza attuale. É il tipico esempio della Basilica paleocristiana. La costruzione è saldamente vincolata al suolo e appoggia sopra una cripta, di dimensioni ridotte rispetto al piano superiore, ma che si accorda perfettamente con l’insieme di tutto l’edificio. Dal piano terra, attraverso anguste scalette, si accede alla cripta dove, in origine, era situata la tomba di San Crescenziano. Sopra la scala sinistra, non può sfuggire un pregevole bassorilievo dell’VIII° secolo raffigurante San Crescenziano nell’atto di uccidere il dra¬go.
Crescenziano, nato a Roma nel 276, è un soldato della prima coorte della prima legione, di stanza a Roma per la difesa dell’Imperatore. Questa legione era comandata da San Sebastiano, insieme al quale operò per la propagazione della fede cristiana.
La tradizione riferisce che a causa di un editto dell’imperatore Diocleziano, ai soldati romani venne proibito di praticare il cristianesimo e di conseguenza molti soldati cristiani vennero uccisi o costretti all’esilio. Crescenziano nel 297 abbandonò la capitale insieme ai suoi genitori e si rifugiò a Perugia. Perduti i genitori, donò parte dei suoi beni ai poveri e lasciò Perugia a cavallo recandosi con alcuni compagni nella valle Tiberiana, arrivato a Tifernum Tiberinum, oggi Città di Castello (allora interamente pagana), si propose di convertirne gli abitanti. La leggenda narra che la campagna intorno alla città, in località Pieve de’ Saddi, era oppressa da un terribile drago che con il proprio alito pestilenziale procurava malattie agli abitanti e devastava le campagne. Il santo, dopo aver predicato la fede cristiana, uccise il mostro in combattimento a Pieve de’ Saddi. L’imperatore Diocleziano, venuto a sapere dei fatti prodigiosi, ordinò al prefetto dell’Etruria, Flacco, di chiedere a Crescenziano l’abbandono della fede cristiana e il ritorno nella sua legione, sotto pena della morte fra i più atroci tormenti. Crescentino invece si impegnò maggiormente nella predicazione della sua fede e si guadagnò nuove conversioni, compiendo diversi miracoli. Flacco fece allora trascinare Crescenziano in un tempio dedicato a Giove, dove il Santo rifiutò di obbedire all’ordine di adorare gli dei pagani. Crescenziano venne allora messo al rogo, ma con meraviglia dei suoi carnefici risultò immune dalle fiamme, nel mezzo delle quali continuava ad intonare canti di lode a Dio. I soldati allora lo denudarono e, legatigli mani e piedi, con una corda al collo lo trascinarono per le strade cittadine, e infine, gli tagliarono la testa. Il martirio avvenne il 1º giugno del 303. Sul luogo della sepoltura del santo sorge quindi la chiesa di Pieve de’ Saddi
La,Chiesa è dominata da una torre del IX° secolo che si eleva alta e possente sulla vallata, benché priva della merlatura origina¬le. Il torrione, nella sua fattura, e di mirabile eleganza: all’interno vi è una specie di vestibolo risalente al XV° secolo, con volticelle sostenute da mensole, e da cui ha inizio una scala sulla cui sommi¬tà troneggiava uno stemma della famiglia Vitelli in maiolica croma¬ta, del 1521.

Da alcuni anni, proprio nella casa Parrocchiale, è presente un Ostello nel quale accogliamo con gioia i pellegrini che effettuano il cammino di san Francesco e chiunque voglia venire a visitare la Chiesa.
Vi aspettiamo il 2 giugno per la Festa di san Crescenziano, alle 16.00 per la Santa Messa celebrata dal Vescovo di Città di Castello, Mons. Domenico Cancian f.a.m., seguirà poi un rinfresco per tutti.

Federico, Alexja e Damiano