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Il vescovo incontra i giornalisti

I giornalisti e le redazioni locali sono invitati a partecipare all’incontro con la stampa che mons. Luciano Paolucci Bedini, ha organizzato per la giornata di domani giovedì 28 settembre, alle ore 10, nella Sala Santo Stefano, al piano terra della Curia vescovile tifernate. Il Vescovo intende illustrare ai media le motivazioni e il programma di una serie di assemblee con sacerdoti, diaconi e fedeli iniziate proprio in questi giorni nelle varie unità pastorali del territorio diocesano. Si tratta di serate dedicate in particolare al dialogo con i parrocchiani per mettersi in ascolto dei bisogni e delle necessità di ciascuna realtà pastorale e per ragionare sulle prospettive di riorganizzazione delle stesse comunità parrocchiali. Per informazioni o per confermare la propria presenza è possibile contattare don Francesco Mariucci al cell. 3475483592, Daniele Morini al cell. 3356789939 o scrivere una mail a comunicazione@diocesidicastello.it.

Sorelle e fratelli nel Signore,

iniziamo con il mese di settembre un nuovo anno pastorale e continuiamo insieme il Cammino sinodale che tutta la Chiesa italiana sta affrontando in vista di un profondo rinnovamento. Il tempo estivo caratterizzato dalle esperienze di formazione e di condivisione ha sicuramente seminato con abbondanza tanti germi di novità e di cura che non dobbiamo disperdere.

Penso alla entusiasmante avventura della Giornata mondiale della Gioventù di Lisbona, che ci ha visto partecipi dell’invito di Papa Francesco ad essere protagonisti di una nuova visione del mondo e della storia, in cui accogliere l’amore immenso e gratuito di Dio per ciascuno di noi perché diventi l’unica norma della nostra esistenza solidale tra fratelli e sorelle con tutti gli uomini e le donne del mondo. Quello che gli occhi dei giovani hanno visto e i loro cuori sentito ha bisogno di riecheggiare nelle nostre testimonianze di adulti credenti e credibili perché risuoni ancora nelle loro vite e possa mettere radici per il futuro.

Penso anche alle esperienze estive tra famiglie, che disegnano i contorni auspicabili di ogni comunità cristiana chiamata ad essere famiglia di famiglie, perché abbiamo tanto bisogno di allargare le nostre tende e permettere a tanti fratelli e sorelle di sentirsi accolti dalla familiarità di Dio Trinità. Lavoriamo con impegno perché non rimangano episodi isolati, legati solamente al tempo delle vacanze e delle ferie, ma pongano le fondamenta di un nuovo modo di essere comunità.

Questi ultimi mesi hanno anche permesso ad alcuni di riscoprire la necessità di vivere con il cuore aperto verso le situazioni di fatica e di disagio che molti, sempre di più, si trovano a vivere nelle loro famiglie o peggio da soli. Tanti sono i fattori di sofferenza e di crisi di questo nostro tempo e lo sguardo della fraternità cristiana non può chiudersi in resistenze egoistiche, ma siamo tutti chiamati e provocati ad unirci per far fronte con più concretezza ai bisogni di coloro che vivono accanto a noi o giungono da lontano per cercare una speranza di vita migliore. La Carità non è questione di pochi o affare da specialisti, ma è il frutto più maturo della vita buona del Vangelo!

Il tempo ordinario che riprende non ci inganni facendoci credere che tutto va avanti come sempre e che ciascuno è responsabile solo del suo orticello. Immergiamoci nella preghiera e nell’ascolto di quella Parola nuova che Dio ci dona ogni giorno e che è per noi motivo di gioia e di salvezza se l’accogliamo come luce ai nostri passi e guida ai nostri progetti. Vinciamo la tentazione che ci fa riaprire un altro anno pastorale con la sola preoccupazione di dover riprogrammare e riorganizzare le solite cose, sempre uguali a se stesse, al di là di chi abbiamo di fronte e di cosa il mondo sta vivendo. È questo che spesso fa dire a molti che la Chiesa è vecchia e desueta, in ritardo sui tempi e retrograda nel suo sguardo. Quando invece la Parola del Vangelo è l’unica prospettiva sempre nuova di questa storia che ci dona una sapienza profetica capace di rinnovare ogni cosa. Se noi cristiani fossimo consapevoli di questo la nostra vita, per grazia dello Spirito Santo, risplenderebbe come limpida testimonianza della misericordia di Dio Padre in Cristo Gesù per tutta l’umanità.

Ci guidi il Signore con la sua grazia e ci incoraggi ad osare la novità del vangelo in noi e attorno a noi!

+ don Luciano, vescovo

I santi del mese: San Ventura e Sant’Albertino da Montone

2 settembre
Sant’Albertino da Montone, abate
Memoria

Albertino nasce a Montone nella prima metà del secolo XIII. Accolta la vocazione monastica entra nell’eremo di Fonte Avellana, che dal 1192 possiede alcune terre proprio presso Montone. Nell’eremo del Monte Catria Albertino è documentato come priore dal 1265 al 1294. È proprio in alcuni capitoli della regola di san Benedetto, professata a Fonte Avellana, che si possono individuare i testi ispiratori della vita di Albertino:  ad esempio, il capitolo 72 – che invita i monaci a stimarsi reciprocamente, a sopportare con pazienza le debolezze gli uni degli altri, a gareggiare nell’obbedienza vicendevole, a cercare ciò che è utile per l’altro – potrebbe avere influito su Albertino, diventato il “grande conciliatore”.
Fu anche priore maggiore della congregazione avellanita. Albertino è ricordato come autentico promotore di pace. Come priore maggiore, infatti, continua il servizio dei monaci alla popolazione attraverso una radicale opera di promozione della pace. È questa la specificità di Albertino, la cui azione si innesta in una già lunga tradizione di carità operosa. Albertino interviene sia per ricomporre le liti dell’eremo con altri monasteri o castelli della zona, sia per pacificare i comuni della zona dilaniati dalle lotte politiche, che in quel tempo sfociavano in contrasti armati che oggi chiameremmo guerre civili.
Albertino ha saputo accogliere le “nuove realtà” del suo tempo – il formarsi dei comuni, un certo anelito alla libertà da parte dei contadini, la diffusione degli Ordini mendicanti – non in quanto uomo dotato di “realismo politico”, bensì in quanto monaco. Dalla saggezza della Regola bene aveva imparato a “sopportare con pazienza” i disagi dei cambiamenti nella società e nella Chiesa, con i loro riflessi inevitabili sulla vita della propria comunità. Ma a questa capacità di “sopportare” si univa anche la sua disponibilità a “cercare l’utilità altrui” – cioè di tutti – piuttosto che intestardirsi a difesa dei diritti secolari della sua Congregazione monastica.
Secondo una tradizione avrebbe rinunciato alla carica di vescovo di Osimo per umiltà e per amore alla solitudine. Morì a Fonte Avellana il 13 aprile 1294 dove il suo sepolcro è meta continua di pellegrinaggi che ne invocano l’intercessione.

 

5 settembre
San Ventura, sacerdote e martire
Memoria

Rettore, nel XIII secolo, della chiesa di San Bartolomeo a Valdipetrina, fu sacerdote pio e zelante. Secondo la tradizione locale un giorno si imbatté in un taglialegna che bestemmiava. Ventura lo corresse, ma l’uomo, infuriato, uccise il sacerdote con un colpo d’ascia nascondendo poi il corpo insanguinato sotto un mucchio di pietre. Il corpo venne trovato dopo molti giorni e fu sepolto nella chiesa. Da quel momento la chiesa di San Bartolomeo prese il nome di San Ventura.

Tutti gli agiografi collocano il martirio al 7 settembre 1250. Nel XVII secolo il culto di san Ventura venne rilanciato dal vescovo Giuseppe Sebastiani, che provvide a una ricognizione canonica del corpo e, nel 1684, al suo trasferimento della chiesa del Seminario Vescovile, dove tutt’ora è conservato all’interno di un’urna realizzata nel 1952 e conservata sotto l’altare maggiore. Al 1952 risale anche l’attuale sistemazione dell’insigne reliquia, con la maschera in cera (opera di Romolo Bartolini) che lascia vedere la ferita mortale nel cranio.

 

Corsi di formazione per i volontari dell’Associazione chiese storiche

Riprendono i corsi di formazione per i volontari dell’Associazione chiese storiche. Le lezioni si terranno a Città di Castello: le prime tre presso l’Auditorium di San Giovanni Decollato, in via Pomerio San Girolamo, mentre l’ultima presso la chiesa di San Michele Arcangelo.

Per partecipare è necessario iscriversi all’Associazione Chiese Storiche, il cui costo è di euro 10. Le iscrizioni si ricevono presso la libreria del Sacro Cuore, inpiazza Gabriottidal martedì al sabato o inviando una mail all’indirizzo:  beniculturali@diocesidicastello.it. L’Associazione per motivi organizzativi si riserva la facoltà di cambiare luogo e data dei singoli incontri: eventuali modifiche verranno comunicate ai partecipanti, mediante email o per telefono.

I corsi sono organizzati in collaborazione con la Diocesi di Città di Castello, sono gratuiti, realizzati grazie al contributo otto per mille alla Chiesa Cattolica Italiana. 

PROGRAMMA

14 settembre ore 17,30
“Gli altari tifernati nel 500: da Raffaellino del Colle a Pomarancio”
Docente: dott.ssa Francesca Mavilla – storica dell’arte
22 settembre ore 17,30
“La Riforma protestante e la Riforma cattolica”
Docente: prof. don Romano Piccinelli- Istituto Teologico di Assisi
5 ottobre  ore 17,30
“Il Concilio di Trento ed i riflessi sull’architettura delle chiese”Docente: ing. Giovanni Cangi – esperto di edilizia storica
13 ottobre  ore 17,30
“La chiesa di San Michele Arcangelo: rifacimenti e restauri dalle origini ai giorni nostri”
Docente:  dott.ssa Giulia Fiorucci- specialista in beni storici artistici

 

 

GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’ LISBONA 2023

57 giovani (e meno giovane) assieme a 4 sacerdoti hanno vissuto l’esperienza di Chiesa universale che la GMG da sempre trasmette. Sicuramente torneremo tutti con, nel cuore, le famiglie che con generosità hanno aperto le loro case per accoglierci. Le comunità che attraverso tanti volontari hanno organizzato e curato il nostro soggiorno ad Aveiro e a Carvoeira. Infine con l’infinita distesa di fedeli provenienti da ogni nazione. Personalmente torno con la grande disponibilità di tante persone che si sono spese in queste settimane per rendere questo evento una esperienza di gioia e di fede. Sono state una testimonianza vivente di un Vangelo incarnato che prima di tutto sa accogliere. Che questi giovani possano trovare anche nelle nostre comunità quella stessa gioia e vivacità perché altrimenti rimarrà un evento circoscritto nella loro storia personale. Un cammino si è appena concluso e subito se ne apre un altro.

Note di viaggio
Il 6 agosto è terminata la Giornata Mondiale della Gioventù 2023 a Lisbona, a cui ha partecipato con più di 60 iscritti la nostra Diocesi, sotto l’organizzazione della Pastorale Giovanile di Città di Castello. Il bilancio è quello tipico delle grandi esperienze: difficile ridurlo ad un indice di gradimento. Vivere la GMG significa incontrarsi e il primo incontro è avvenuto alla partenza: questo gruppo di amici e sconosciuti, dopo due giorni di viaggio in pullman, il 26 luglio ha raggiunto Aveiro. Qui si è tenuto il gemellaggio tra Diocesi, che ha permesso a ragazzi e sacerdoti di essere accolti a piccoli gruppi dalle famiglie del posto. Le parrocchie ospitanti ci hanno dato l’opportunità di incontrare una cultura diversa, facendoci immergere nel culto e nelle tradizioni di questo popolo con grande calore e disponibilità. Concluso il gemellaggio, il 31 luglio ci siamo spostati a Ericeira, dove abbiamo pernottato in palestra e partecipato alle catechesi del Vescovo di Cremona, Mons. Antonio (…), organizzate per le Diocesi dell’Umbria. Negli stessi giorni a Lisbona abbiamo potuto vivere assieme a pellegrini da tutto il mondo l’accoglienza di Papa Francesco, la Via Crucis e la Veglia a Campo do Graça. In questo parco ha trascorso la notte un milione e mezzo di giovani, in attesa della Santa Messa conclusiva celebrata dal Pontefice la mattina seguente.

In queste due settimane ciascuno di noi ha potuto incontrare non solo migliaia di volti nuovi, ma anche se stesso, in una dimensione di Fede che apre il cuore e gli orizzonti. Con l’insegnamento di Papa Francesco che “la gioia è missionaria e porta qualcosa agli altri”, non ci resta che rimanere in cammino fino alla prossima edizione della GMG a Seoul nel 2027.

Anastasia F.

 

Pellegrinaggio ASSISI – GUBBIO

È iniziato il conto alla rovescia per la quindicesima edizione de “Il Sentiero di Francesco”, il pellegrinaggio a piedi tra Assisi, Valfabbrica e Gubbio che si rinnova questo fine settimana, nelle tradizionali giornate dell’1-2-3 settembre. È il cammino che ripercorre il viaggio compiuto dal Poverello dopo il gesto della “spogliazione” e la rinuncia alle ricchezze e all’autorità paterna, che si apre in concomitanza con le celebrazioni della 18esima Giornata per la Custodia del Creato, e che segnano l’inizio del Tempo del Creato, iniziativa liturgica che culmina il 4 ottobre, proprio con la festa in onore di san Francesco d’Assisi.

Venerdì primo settembre – da ASSISI a VALFABBRICA – km 14
Ore 7.30 – partenza dei pellegrini che pernottano a Gubbio con navetta, da piazza Quaranta Martiri, con tappa presso il piazzale Martiri Umbri della Resistenza (parcheggio Centro commerciale “Le Mura”). Continuazione per Assisi
Ore 8.30 – raduno dei partecipanti in piazza del Vescovado e accoglienza dei pellegrini presso il Santuario della Spogliazione
Ore 9.45 – partenza del pellegrinaggio
Ore 13 – pranzo al sacco (a cura dei pellegrini) in località Pieve San Nicolò e ripartenza per Valfabbrica
Ore 16.30 – arrivo a Valfabbrica e celebrazione eucaristica
Ore 19 – cena nel borgo medievale in occasione del Palio di Valfabbrica Giostra d’Italia. Costo del pasto 13,00 euro a persona (da saldare in loco)
Ore 21 – sistemazione dei pellegrini nei luoghi di alloggio e rientro della navetta con coloro che pernottano a Gubbio
 
Sabato 2 settembre – da VALFABBRICA a SAN PIETRO IN VIGNETO – km 22
Ore 7.30 – partenza dei pellegrini che pernottano a Gubbio con navetta, da piazza Quaranta Martiri, con tappa presso il piazzale Martiri Umbri della Resistenza (parcheggio Centro commerciale “Le Mura”). Continuazione per Valfabbrica
Ore 8 – raduno dei pellegrini e partenza del pellegrinaggio
Ore 13 – pranzo presso l’agriturismo Tenuta Biscina. Costo del pasto 13,00 euro a persona (da saldare in loco)
Ore 17 – arrivo all’eremo di San Pietro in Vigneto. Accoglienza dei pellegrini da parte della confraternita di San Jacopo di Compostella e celebrazione eucaristica
Ore 19 – cena nel chiostro dell’eremo riservata ai pellegrini in cammino. La partecipazione è a offerta libera (da saldare in loco)
Ore 21 – sistemazione dei pellegrini nei luoghi di alloggio e rientro della navetta con coloro che pernottano a Gubbio
 
Domenica 3 settembre – da SAN PIETRO IN VIGNETO a GUBBIO – km 15
Ore 7.30 – partenza dei pellegrini che pernottano a Gubbio con navetta, da piazza Quaranta Martiri, con tappa presso il piazzale Martiri Umbri della Resistenza (parcheggio Centro commerciale “Le Mura”). Continuazione per San Pietro in Vigneto
Ore 8.30 – raduno dei pellegrini e partenza del pellegrinaggio
Ore 13 – pranzo presso gli spazi del Circolo Anspi di Ponte d’Assi. Costo del pasto 13,00 euro a persona (da saldare in loco)
Ore 15.30 – arrivo dei pellegrini a Gubbio nel parco della Riconciliazione. Sosta e momento di preghiera nella chiesa di Santa Maria della Vittorina, luogo dell’incontro tra san Francesco e il lupo. Seguirà la consegna del premio “Lupo di Gubbio” per la riconciliazione
 
Promemoria per i pellegrini
Nel corso della tre giorni al momento della salita sulla navetta, i pellegrini sono invitati a lasciare un contributo libero per sostenere il costo dei trasferimenti giornalieri.
La prenotazione dei pernottamenti è a cura del singolo pellegrino. Se orientati verso strutture di ospitalità ricettiva, invitiamo a contattare il Servizio turistico associato del Comune di Gubbio, per conoscere l’elenco delle strutture situate nel tratto interessato dal cammino (0759220693 – mail info@iat.gubbio.pg.it). Se orientati invece verso strutture di accoglienza diocesana, è possibile contattare direttamente i recapiti della PiccolAccoglienza Gubbio, così da conoscere la disponibilità di posti letto in conventi, eremi, parrocchie, presenti lungo le tappe del cammino.

Giornata nazionale di sensibilizzazione sulle offerte per il sostentamento del clero diocesano

Domenica del 17 settembre 2023 , è indetta la giornata nazionale di sensibilizzazione sulle offerte per il sostentamento del clero diocesano, in cui si richiama l’attenzione dei fedeli sul ruolo ecclesiale e sociale dei nostri sacerdoti e sulle Offerte destinate al loro sostentamento.

Come nelle comunità cristiane delle origini, il sacerdote è sostenuto da tutta la comunità, in modo che possa dedicarsi totalmente all’annuncio del Vangelo e alle opere a favore dei fratelli. Le Offerte per i sacerdoti sono offerte per il sostentamento degli oltre 32.000 preti diocesani italiani, circa 29.700 in attività nelle parrocchie italiane, 300 preti fideidonum in missione, e quasi 2600 che sono ormai anziani oppure non più in salute. L’espressione ”offerte per il sostentamento del clero” risale al 1984, quando questa nuova possibilità di condivisione ecclesiale entrò in vigore. Il meccanismo di sostentamento economico derivante dal nuovo concordato, fra lo Stato e la Chiesa Cattolica passa attraverso 2 fonti:
L’8 per mille con le firme nella denuncia de redditi, le cui risorse sono destinate a Culto e
Pastorale, Carità, Sostentamento dei Sacerdoti;
Le offerte liberali per il sostentamento dei Sacerdoti.

E’ a questa seconda modalità a cui si riferisce la giornata del 17 settembre, purtroppo le offerte liberali incidono solo per circa il 2,00% sul totale del fabbisogno economico necessario per il sostentamento dei sacerdoti, il resto viene prelevato dall’8 per mille e da altre risorse derivanti da redditi dei patrimoni diocesani, parrocchie, remunerazioni proprie dei Sacerdoti (stipendi di insegnante etc). Per questo la giornata di sensibilizzazione assume una grande importanza, e le parrocchie riceveranno dall’ufficio centrale tutto il materiale necessario da esporre in Chiesa. Si prega di farne menzione e sensibilizzare i fedeli alle offerte prima della celebrazione, ricordando anche che le offerte sono deducibili dal reddito imponibile fino a  1032,91 € l’anno, e il può essere fatto con bollettino, bonifico, carta di credito, ricevendo anche periodicamente la rivista Sovvenire.  Il sistema delle Offerte stabilisce perequazione tra i sacerdoti. Viene cioè in soccorso di quelli che non hanno neppure un reddito di partenza, come ad esempio, stipendi o pensioni da insegnante, e aiuta a  stabilire    condizioni di maggiore equità. Questo è possibile perché le Offerte di tutti i fedeli italiani vengono raccolte dall’Istituto Centrale  Sostentamento Clero, che le distribuisce ai sacerdoti della Chiesa italiana, sia quelli in servizio attivo che quelli anziani o malati che non esercitano più il ministero, e dopo aver dedicato la propria vita ai fratelli, vivono un momento di maggiore bisogno. Ogni offerta è un piccolo gesto, ma anche una scelta di fraternità di vita nella Chiesa di cui siamo parte.

 

Don Giuseppe Floridi,
Incaricato Diocesano
Riferimenti: giubeppe@libero.it – 347/3521236
https://www.sovvenire.chiesacattolica.it/
https://www.unitineldono.it/
https://www.facebook.com/unitineldono

Carissimi,

il motto ricorrente di questi ultimi anni dedicati al Cammino Sinodale della Chiesa universale, e di quella Italiana in particolare, è “Camminare insieme”. Semplice, ma concreta traduzione del termine di origine greca Sinodalità. La Chiesa di Gesù, ci ricorda Papa Francesco, è per natura sua sinodale. È il popolo di Dio, composto da tutti i battezzati che, per continuare la missione di annunciare al mondo il Vangelo della vita nuova nella Pasqua di Cristo, si ritrova convocato continuamente per ascoltare la voce dello Spirito Santo che è la vera guida della Chiesa. Insieme ci si ascolta, si ascoltano le domande che arrivano dalla realtà del mondo contemporaneo, si ascolta la Parola di Dio che la Chiesa fedelmente custodisce affinché ogni uomo possa ascoltarla, accoglierla e metterla in pratica.

Ora, se questo camminare insieme è sinonimo del cammino della Chiesa, della sua missione evangelizzatrice e del discernimento comunitario che è chiamata a fare sulla storia che vive, a servizio del mondo in cui è inserita, tutti siamo invitati a farne esperienza. Non solo nei gruppi di riflessione e di confronto, nei consigli di partecipazione ecclesiale, ma anche nella quotidiana esperienza di vita comunitaria e di relazione fraterna. Anzi, proprio queste occasioni predispongono e preparano il terreno adeguato per un cammino condiviso di Chiesa. Così il tempo estivo è per tutti e ciascuno tempo propizio per “camminare insieme” nella condivisione con i fratelli e le sorelle. Concretamente. Fisicamente. Vivendo momenti brevi o più lunghi di incontro e di comune esperienza. Ne sono occasione i cammini e i pellegrinaggi che si possono fare nella nostra meravigliosa terra umbra. Prima tra tutte la Via di Francesco, che attraversa in gran parte le nostre due diocesi di Città di Castello e di Gubbio, scendendo verso Assisi, o salendo verso La Verna. Luoghi santi che in questi anni celebrano importanti anniversari legati alla vita del poverello. Darsi il tempo e lo spazio per percorrerne anche solo un tratto, oppure collegando mete diverse nei giorni, accompagnati da amici e conoscenti, fermandosi ad incontrare chi la provvidenza ci da di incrociare, può essere un dono inestimabile per ricollocare il cuore e la mente su orizzonti più ampi di sguardo e di relazione.

Ugualmente possono rivestire un tale significato i giorni del riposo e della distensione per chi potrà regalarsi un tempo di ferie e di vacanza. Viverli insieme, piccoli e grandi, in semplice fraternità, con spirito di condivisione e di solidarietà reciproca, concedendosi tempo reciproco per l’ascolto, in contemplazione dei doni della creazione. Anche questo è un “camminare insieme” che ci fa crescere e maturare verso una rinnovata esperienza di comunità. Una palestra di allenamento per la quotidianità che ci attende.

Ne sono un altro irrinunciabile esempio le iniziative educative per i più giovani proposte dalle nostre comunità e dai nostri oratori, dalle associazioni e dai movimenti. Giornate e settimane ricche di attenzioni e di cura per ciascuno, nell’accoglienza delle diversità e delle fragilità, alla luce dei valori fondamentali della persona e della socialità. Pensiamo ai GrEst per i più piccoli, ai Campi estivi per gli adolescenti, alle occasioni di servizio, di carità e ai viaggi missionari per i giovani.

Tra queste emerge con forza quest’anno la Giornata mondiale della Gioventù, che si celebra a Lisbona, e che vedrà la partecipazione di tanti nostri giovani anche dall’Umbria e dalle nostre diocesi sorelle. Partiremo in pellegrinaggio, camminando insieme, ragazzi, educatori, preti e vescovo, verso l’incontro con il Santo Padre Francesco, con la speranza di ascoltare ancora una volta la Parola della gioia vera e piena che ci è promessa in Gesù Risorto.

Chissà poi quante altre occasioni a portata di mano, ordinarie e nascoste, di questo tempo estivo ci daranno la possibilità di camminare un po’ insieme a qualche nostro fratello e sorella. Apriamo gli occhi ed il cuore per poterle scorgere e approfittare di viverle. La visita ad amici, il tempo dedicato ad accogliere e ascoltare una situazione di fatica, la partecipazione ad una delle tante iniziative di incontro e condivisione che le nostre comunità offrono in questo tempo, la riflessione comune in vista di qualche nuovo progetto o iniziativa per il prossimo anno, un piccolo viaggio condiviso nei nostri dintorni per raggiungere un luogo bello o un santuario e respirare un po’ di aria nuova e fresca, nella consapevolezza del bisogno che tutti abbiamo gli uni degli altri e della cura maggiore che dobbiamo mettere nella relazione tra noi per non smarrire il tesoro essenziale che ci è dato di vivere.

Tutto questo ci aiuti poi a riprendere, dopo l’estate, il percorso sinodale del nostro popolo sulle strade che il Signore ci indicherà…

…buon cammino, insieme!