Cammino sinodale accompagnati da Maria

Il mese di maggio ci parla in modo particolare di Maria, della sua materna presenza che Gesù prima di lasciarci ci ha regalato. E lei ha assunto questo compito con discrezione
ed estrema attenzione: accompagna e si prende cura di ogni uomo, della Chiesa e del mondo. Siamo tutti figli di Dio e fratelli in Cristo attraverso la maternità di Maria.
Guardando a lei veniamo confortati e sostenuti. Siamo attratti dal suo stile di vita che rispecchia da vicino quello di Gesù e quello di Giuseppe. Sentiamo come figli il desiderio
di vivere anche noi come lei. Metto in evidenza quattro sue attitudini o virtù che sarebbero necessarie anche per noi.
1. “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38). È il Sì di Maria, la sua totale obbedienza a quello che il Signore le chiede. Obbedisce perché lei si ritiene “la serva del Signore”. Lo ripete anche nel Magnificat. Maria si definisce così, in perfetta sintonia con Gesù che accetta la proposta del Padre di farsi uomo dicendo: “Ecco io vengo per fare o Dio la tua volontà” (Eb 10,7), proprio come “Servo di Jahve” (Is 42,1). Obbedienza che va insieme con l’umiltà e con la fede. “Beata te che hai creduto” (Lc 1,45). La prima beatitudine evangelica è rivolta a Maria, donna credente e obbediente, come Abramo. San Paolo parla dell’obbedienza della fede. Questa è sicuramente la disposizione cristiana di base. Tanto che Maria nell’ultima sua parola che l’evangelista Giovanni ci riferisce, e che è considerata come una sorta di suo testamento rivolto a noi, ci raccomanda: “Qualsiasi cosa vi dica Gesù, fatela” (2,5).
Obbedendo al Signore avvengono miracoli.
Maria ci insegna ad avere fiducia e coraggio nel portare la nostra croce. 2. Lei era lì, ai piedi del suo Figlio crocifisso. “Stava” dice l’evangelista Giovanni, mentre gli apostoli erano fuggiti, scandalizzati. Stava senza inveire e urlare contro coloro che crocifiggevano Gesù. Stava con grandissima dignità e fortezza d’animo, facendo sue le parole del Figlio: “Padre, perdonali… Donna ecco tuo figlio… Padre nelle tue mani affido il mio spirito”. Ha detto un altro ancora più impegnativo Sì, con l’anima trafitta dalla spada, soffrendo le “doglie del parto” e diventando madre di tutti noi, responsabili della sofferenza sua e del Figlio.
Questo è il modo evangelico di vivere le nostre sofferenze rendendole feconde. 3. Maria ci insegna ad amare le persone in modo concreto, attento, discreto. Così ha fatto a Cana ottenendo
da Gesù il primo segno/miracolo: si è resa subito conto che mancava il vino, si è coinvolta ed è intervenuta in modo efficace, anche facendo anticipare l’ora di Gesù. Così con la cugina
Elisabetta: va subito a incontrarla e a condividere la gioia della maternità. Così con i discepoli che durante la passione si erano dispersi: Lei li raduna e li raccoglie in preghiera disponendoli a
ricevere lo Spirito Santo. 4. Maria ci insegna a cantare il Magnificat ogni sera. Un canto di lode al Signore che guida la storia. Lei è sicura che la misericordia divina è il filo conduttore di tutto: “di generazione in generazione la sua misericordia”. Ci invita a leggere gli eventi in profondità: Dio è dalla parte dei poveri, degli umili, di coloro che confidano in Lui e non dalla parte dei potenti, dei superbi e dei ricchi. Purtroppo i nostri libri di storia, i nostri giornali ci raccontano il contrario e ci illudono. Il Magnificat spinge a interpretare anche gli eventi che mettono a soqquadro il mondo creando angoscia e incertezza, come il covid e le guerre in corso, nella luce di Chi ha vinto il mondo e risorto ci ripete: “Pace, non abbiate paura. Piuttosto: convertitevi e amatevi come vi amo io. Vincete il male con il bene!”. Abbiamo dunque bisogno di meditare e seguire questa testimonianza di Maria. Il rosario è la preghiera mariana popolare che ci fa ripetere le “Ave Maria” chiedendo alla nostra Madre di aiutarci a vivere i misteri di Gesù: quelli della gioia, della luce, del dolore e della gloria, con i quali tutti abbiamo anche fare. Lei li conosce bene, li ha vissuti in modo esemplare. Noi alla sua scuola possiamo imparare a diventare veri discepoli di Gesù. In questo tempo pasquale Maria vuole aiutarci ad accogliere in modo particolare il grande mistero
della resurrezione di Gesù, ci aiuta a riconoscerLo presente nei sacramenti, nel Vangelo, nei poveri, in tutti gli eventi grandi e piccoli della nostra vita. Così viviamo da risorti con Cristo, viviamo nella gioia pasquale, nella forza dello Spirito di Gesù che infonde in noi il suo Amore.