Le solennità del mese di giugno

LA PENTECOSTE (domenica 4 giugno) ci ricorda che lo Spirito Santo è il vero Protagonista della storia, della vita cristiana ed ecclesiale. È stato Lui a trasformare gli Apostoli. È Lui che santifica gli uomini, illuminando, sostenendo, donando il pensiero e i sentimenti di Cristo. È Lui che conduce la Chiesa e il mondo verso il regno di Dio.
Se è vero che senza lo Spirito non possiamo neanche dire: “Gesù è il Signore”, perché lo invochiamo così poco e non ascoltiamo i suoi suggerimenti? Vivere secondo lo Spirito e non secondo la carne fa la differenza della qualità di vita.

LA SOLENNITÀ DELLA SANTISSIMA TRINITÀ (domenica 11 giugno) ci richiama il mistero principale della nostra fede. Noi crediamo in un solo Dio che è Padre, Figlio e Spirito. Tre Persone distinte, unite nell’unico Dio che è Amore. Siamo battezzati nel nome della Trinità. La preghiera normalmente inizia col segno della croce ed ha come vertice la dossologia eucaristica: “Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria”.
Perché in ogni preghiera non mettiamo più attenzione al fatto che ci stiamo rivolgendo al Padre con cuore di figli, per mezzo di Gesù nostro Fratello Primogenito, nella potenza dello Spirito Santo che ci suggerisce le parole giuste?

IL CORPUS DOMINI (domenica 18 giugno) è il Dono di Gesù. È l’Eucaristia. Gesù ha voluto rimanere con noi e vivere dentro di noi nel sacramento più grande e più umile: un po’ di pane che è il suo Corpo, un po’ di vino che è il suo Sangue. Gesù, fatto uomo, ha voluto farsi Pane perché potessimo vivere come Lui. Posso rimanere in Lui e Lui rimane in me; posso dire come San Paolo: “Cristo vive in me”.
Perché la Messa domenicale è così disattesa e la Comunione fatta tante volte in modo superficiale? Chi frequenta l’adorazione eucaristica vi trova gioia, pace e forza per vivere secondo il Vangelo.

IL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ (venerdì 23 giugno) mette in evidenza la sorgente dalla quale scaturisce ogni dono e grazia. Le parole e i gesti di Gesù provenivano dal Suo Cuore, mite, umile, misericordioso. Il Cuore l’ha spinto al dono totale di sé fino a farsi pane, fino a perdonarci tutto e sempre. Signore, donaci un cuore simile al tuo!